Settembre 14, 2021

Apple Mail Privacy Protection: cosa cambia per l’invio delle email?

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Con iOS 15, non sarà più possibile utilizzare i pixel invisibili di tracciamento né misurare le aperture su Apple Mail. Scopri cosa significa questo per te e cosa ha pianificato Brevo per affrontare questa nuova sfida.

La comunità dell’email marketing recentemente è entrata in subbuglio e ne ha tutte le ragioni. Con il suo prossimo iOS 15, che sarà disponibile dal 20 settembre 2021, Apple ha annunciato una nuova funzione “Apple Mail Privacy Protection” che distorcerà la misurazione del tasso di apertura sull’applicazione Apple Mail.

Per un settore commerciale che basa molte delle sue analisi e strategie proprio su questo tasso, questo potenzialmente è un grosso problema.

👉 In questo articolo, spieghiamo cos’è la “Mail Privacy Protection” e quali misure prenderà Brevo.

🧐 Come funziona Apple Mail Privacy Protection ?

Una caratteristica opzionale, ma evidenziata.

Quando gli utenti di iOS 15 apriranno l’app Apple Mail, vedranno questo messaggio

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Source: Ryan Jones

L’opzione “Proteggi la mia attività email” non sarà attivata di default. Ma ammettiamolo: se ti fosse data la possibilità di scelta tra proteggere la tua attività e non proteggerla… cosa sceglieresti?

Una volta che l’utente ha scelto di proteggere la propria attività, Apple scaricherà il contenuto dei messaggi in background (quindi anche il pixel utilizzato per tracciare le aperture), prima di consegnarli ai destinatari. Questo accadrà anche per le email che non vengono aperte.

Il problema è che non sarà più possibile determinare esattamente quale utente di Apple Mail ha aperto le tue email. Di conseguenza, tutte le email inviate ad Apple Mail saranno automaticamente contate come aperte.

Ecco cosa dice Apple nel suo comunicato ufficiale:

Nell’applicazione Mail, la funzione Mail Privacy Protection impedisce ai mittenti di utilizzare i pixel di tracciamento invisibili per raccogliere informazioni sull’utente. Questa nuova funzione permette agli utenti di impedire ai mittenti di sapere quando viene aperta una mail e nasconde il loro indirizzo IP in modo che non possa essere collegato ad altre attività online o usato per determinare la loro posizione.

Oltre a non poter più misurare le aperture, sarà quindi impossibile sfruttare le funzioni di geolocalizzazione.

Questa nuova funzionalità ha ovviamente dei vantaggi in termini di protezione dei dati. Negli ultimi anni, e soprattutto dopo l’introduzione del GDPR in Europa, la questione della gestione e della protezione dei dati degli utenti ha guadagnato slancio e questa è una buona cosa!

Sfortunatamente, Mail Privacy Protection ha anche alcuni svantaggi: impedendo agli email marketer di analizzare correttamente le loro campagne, sarà più difficile per loro offrire ai loro abbonati contenuti personalizzati che vogliono davvero ricevere. Paradossalmente, questa nuova funzione potrebbe quindi portare a più email indesiderate.

🤔 Cosa cambia la Mail Privacy Protection per gli email marketer che usano Brevo?

Vediamo cosa cambierà la funzione Mail Privacy Protection per gli utenti di Brevo.

Il tasso di apertura è molto importante per misurare il successo di una campagna email. È usato anche per molte funzioni come il marketing l’automation.

Purtroppo, non appena Apple Mail aprirà automaticamente tutti i pixel di tracciamento, non sarà più possibile determinare chiaramente quali email sono state aperte da un umano o meno.

Si prega di notare che questo vale solo per Apple Mail mentre per gli abbonati che usano, per esempio, l’applicazione Google Mail sul loro iPhone tutto rimarrà invariato.

Quindi questo è ciò che cambierà:

  • Le aperture di Apple Mail non saranno più contate accuratamente nei tassi di apertura.
  • Gli scenari di marketing automation basati su un trigger “Aperto” non funzioneranno più per gli utenti di Apple Mail.
  • Qualsiasi segmentazione basata sui tassi di apertura non sarà più affidabile per gli utenti di Apple Mail.
  • Il test A/B basato sui tassi di apertura (come il test A/B dell’oggetto) non funzionerà più per gli utenti di Apple Mail.
  • Le funzioni di geolocalizzazione non funzioneranno più per gli utenti di Apple Mail.
  • La funzionalità d’invio all’orario migliore non sarà più affidabile per gli utenti di Apple Mail

Sì, visto così può fare paura … 😱

Ma niente panico, l’emailing non è ancora morto, al contrario!

⚙️ Come Brevo si adatterà alla Mail Apple Privacy Protection

Qui di seguito le misure che Brevo ha preso per continuare ad analizzare efficacemente le tue campagne email.

Per soddisfare la funzione Mail Privacy Protection, Brevo:

  • Escluderà le aperture di Apple Mail nel calcolo del tasso di apertura
  • Escluderà le aperture di Apple Mail dalle condizioni di trigger “Aperto” per gli scenari di marketing automation
  • Fornirà un tasso di apertura stimato. Grazie a una piccola formula magica basata sui dati raccolti dal nostro sistema possiamo fornirti un tasso di apertura stimato che è abbastanza accurato per misurare il successo delle tue campagne.

Escludendo gli utenti di Apple Mail dalla nostra analisi, ti permettiamo di continuare a utilizzare i tuoi scenari di marketing automation. Se non venissero esclusi, Apple farebbe registrare un tasso di apertura pari al 100% e quindi i tuoi tassi di apertura non sarebbero affidabili. Di conseguenza il trigger ‘Aperto’ verrebbe attivato per tutti gli utenti di Apple Mail. Questo comporterebbe un aumento del numero di email spam inviate.

Ma fornendoti una stima del tasso di apertura, possiamo comunque darti una panoramica del successo delle tue campagne.

💪 Cosa possono fare i marketer per aggirare la Mail Privacy Protection

Ecco alcune buone pratiche per aiutarti a far fronte nel migliore dei modi a questo cambiamento.

Ammetto che questo titolo è un po’ fuorviante. In effetti, non è proprio possibile bypassare Mail Privacy Protection.

D’altra parte, ci sono una serie di passi che puoi fare per adattare la tua strategia di email marketing.

📊 1. Chiediti se le statistiche delle Mail Apple sono davvero così importanti

Mentre leggi questo articolo, potresti aver iniziato ad andare nel panico. Ma lo sai quanti dei tuoi destinatari usano Apple Mail?

Se dai un’occhiata alle tue statistiche, potresti scoprire che gli utenti di Apple Mail sono una piccola parte dei tuoi contatti.

Inoltre, non c’è motivo di supporre che un utente Apple abbia abitudini e preferenze completamente diverse da un utente Android.

Se, per esempio, esegui un test A/B per determinare l’efficacia dell’oggetto (misurando le aperture tra i tuoi contatti non Apple), è sicuro che l’oggetto vincente sarà efficace anche per gli utenti Apple.

🔥 2. Passa a una strategia di click-through rate

Questo è probabilmente il miglior consiglio che possiamo darti oggi.

È possibile che la funzione Apple Mail Privacy sia solo l’inizio e che altri, come Google, introdurranno presto sistemi simili.

Non è la fine del mondo! Per continuare a misurare efficacemente le tue campagne email, dovresti concentrarti sull’analisi dei click-through rate.

Se il tasso di clic dà meno informazioni sull’interesse primario dei tuoi contatti (quale oggetto li ha spinti ad aprire l’email per esempio), rimane comunque la misura definitiva della qualità del tuo contenuto. Che senso ha convincere i tuoi destinatari ad aprire le tue email se non sono interessati al contenuto che trovano?

Considera la possibilità di ridisegnare i tuoi scenari di automation in modo che gli eventi precedentemente attivati da un’apertura siano ora attivati da un clic. Più in generale, focalizza i tuoi KPI e le tue analisi sull’ottimizzazione del click-through rate invece dell’open rate.

In ogni caso, non c’è bisogno di allarmarsi: come sempre gli email marketer devono adattarsi… e come sempre avranno successo. 💙

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